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Antiquarium Truentinum

L’esposizione apre con i manufatti litici, oggetti in selce lavorati dall’uomo e frammenti di ceramica databili all’epoca Neolitica e provenienti per lo più dalla zona di Porto d’Ascoli.

Per il Bronzo Antico si segnala la presenza nel percorso espositivo della “Collezione Guidi”, asce bronzee rinvenute nel primo novecento ad Acquaviva Picena nelle proprietà del marchese Antonio Guidi, sindaco di San Benedetto del Tronto tra il 1911 e il 1919. Seguono, per il Bronzo medio recente e finale, i frammenti di ceramica rinvenuti tra Monte Renzo e Fosso dei Galli.

A seguire vetrine con reperti dell’età del Ferro, periodo in cui il territorio è stato abitato dai Piceni. Sono esposti materiali provenienti dal territorio, tra cui il corredo funebre della tomba rinvenuta in località San Francesco di Monteprandone.

Il percorso continua con la sezione romana dove la storia del territorio sambenedettese si intreccia con la storia della città di Truentum.

L’esposizione prosegue in una piccola sala dove spicca il grosso frammento di statua togata, rinvenuto nel 1833 in contrada Bore di Ragnola di Monteprandone, affiancato da due urne cinerarie, un frammento di epigrafe con iscrizione OMNE SOLV. (probabilmente votiva) e dal sarcofago in pietra proveniente da S. Donato di Monteprandone. Due grandi tende riproducono un’altra stele funeraria dedicata al truentinese Buxurius - oggi esposta al Museo Civico di Ripatransone - e l’urna cineraria dedicata al piccolo Teopompo esposta al museo di Ascoli.

Nella sala successiva due vetrine custodiscono i reperti anforacei rintracciati a Monterenzo e Monteprandone, gli istrumenta domesticum di via dei Lauri di San Benedetto, i frammenti di ceramica a vernice nera e sigillata di Fosso Sgariglia, al confine tra S. Benedetto e Grottammare, e tutti i reperti, sempre provenienti dal territorio, che mostrano le classi ceramiche dell’età romana.

Di notevole pregio l’imponente architrave con fregio dorico di un monumento funebre rinvenuto a San Donato di Monteprandone probabilmente attribuibile ad un personaggio di spicco della comunità tra la fine della repubblica e l’inizio dell’impero.

Lungo la parete ovest della sala sono in mostra parti di colonne di epoca romana provenienti da Salita al Monte a Porto d’Ascoli, elementi architettonici e reperti tardo antichi (tra cui un capitello a singola corona di foglie), un frammento di voluta di capitello composito a foglie lisce da S. Donato di Monteprandone. Ed ancora un frammento di voluta di capitello ionico da Fosso Sgariglia a Grottammare pertinente ad un coperchio d’urna cineraria a cassetta parallelepipeda e parte di un bassorilievo sepolcrale rinvenuto in Via Moncalieri a Porto d’Ascoli con testa maschile incorniciata da un tralcio di foglie e frutti entro una cornice arcuata.

Nell’ultima sala, oltre ad un enorme sarcofago di pietra e ad un grosso dolium rinvenuto in via 2 Giugno a Porto d’Ascoli, è raccontato lo scavo del Paese Alto che ha riportato alla luce tratti di una domus romana.

 
Carta archeologica

Carta archeologica

 
 

 
 

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