salta ai contenuti
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
aprile 2024 marzo   maggio
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          

Domus romana

Infatti, i recentissimi lavori effettuati (2009-2012) hanno intercettato le radici romane della città.  Si tratta di una fattoria con signorili stanze d’abitazione affiancate ad ambienti di lavoro e di utilità che assieme coprono quasi la metà dell’area occupata dalla rocca fortificata fino al 1600. Gli scavi hanno scoperto solo una piccola parte della villa, ma osservazioni ottocentesche e confronti ci permettono di identificare lungo via Rossini i resti di alcuni ambienti di abitazione con mosaici e pareti dipinte (I a.C.- I d.C), fino al probabile peristilio, il cortile colonnato che si apriva al centro della domus, la casa padronale. In epoca imperiale avanzata (III d.C.) la domus venne convertita in struttura produttiva. La presenza di una vasca ad “L”, identificata come fullonica dai cumuli di murici (le conchiglie da cui si ricavava la tinta porpora), fanno pensare appunto ad una manifattura per la tintura di tessuti come quella di Marcilius, il purpurarius truentino dell’iscrizione. Una vetrina mostra i materiali dello scavo.

Si prosegue con la storia tardo antica e medievale di San Benedetto da quando nel IV secolo, nel “Paese Alto”, sorge la Plebs Sancti Benedicti intitolata, secondo la tradizione locale, al martire Benedetto, un giovane ufficiale romano di Cupra accusato di essere cristiano, giustiziato tra il 284 e il 305. La tradizione narra che fu decapitato sopra il ponte del torrente Menocchia e poi gettato nel torrente e da qui trascinato nel mare dove la corrente lo trasportò sulla spiaggia ai piedi della collinetta su cui sorse la città attuale. Un contadino raccolse le spoglie del martire e le portò in cima alla collinetta dove, insieme agli altri abitanti, le seppellì.

A sostegno della tradizione legata a San Benedetto c’è un frammento di iscrizione paleocristiana, datata al 376 d.C., ancor oggi visibile nella chiesa di San Benedetto Martire in cui, secondo alcuni studiosi, si fa riferimento alla sorella del santo Fructa.

Al 1146 risale l’atto d’incastellamento di S. Benedetto, quando Berardo ed Atto, figli di Gualtiero, ottengono da Liberto, vescovo di Fermo, la terra necessaria per edificare il castello.

Testimonianze tardo antiche e medievali sono state rintracciate nel corso degli scavi al “Paese Alto”. In via Rossini il ritrovamento di un gran numero di fosse granarie, ovvero buche scavate nel terreno usate per la conservazione degli alimenti, permette anche di supporre che l’area che da Porta Vecchia arriva fino a Piazza Sacconi, nel periodo medievale, fosse adibita allo stoccaggio e alla conservazione di derrate alimentari. Tali buche in un periodo successivo sono probabilmente divenute inutili e sono state utilizzate come “immondezzai”; al loro interno c’erano numerosi frammenti di vasi e una grandissima quantità di gusci di ostriche, testimonianza delle abitudini alimentari di una città che, fin dai tempi antichi, ha manifestato la propria vocazione marinara.

Sempre in via Rossini, a ridosso della chiesa intitolata a San Benedetto Martire, a partire dall’angolo con via Muto, sono state scavate circa 30 tombe, tutte in semplice fossa, riferibili probabilmente al cimitero dei canonici riconducibile al 1600.

Un pannello finale spiega lo sviluppo architettonico del centro storico di San Benedetto “alta” fino al Quattrocento.

 

 

Le immagini qui pubblicate appartengono all'Archivio Fotografico della Soprintendenza ai beni archeologici delle Marche: "su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo - Direzione Regionale per i beni Culturali e Paesaggistici delle Marche - Soprintendenza Beni Archeologici delle Marche".

 
 

 
 

ATTENZIONE

Il materiale contenuto in queste pagine è soggetto a copyright.

Per utilizzarlo è necessario ottenere il preventivo consenso.

 

 

 

 

MUSEO DEL MARE

Viale Colombo n. 94

63074 San Benedetto del Tronto - AP - Italia

cell. +39 353 4109069

tel. +39 0735 592177

info@museodelmaresbt.it

musei@comunesbt.it

 
torna ai contenuti torna all'inizio