Festa popolare per "I sognatori"

Inaugurata in piazza Matteotti la scultura di Paolo Annibali



- 02 maggio 2010
 
 

«Quest'opera è un simbolo di speranza. Dobbiamo essere capaci di sognare, perché un popolo che non sogna non ha futuro». Parole del sindaco di San Benedetto Giovanni Gaspari, pronunciate nel pomeriggio di venerdì 30 aprile in piazza Matteotti dove è stata inaugurata "I sognatori", la scultura in bronzo opera dell'artista sambenedettese Paolo Annibali. L'opera raffigura un nodoso tronco morto, popolato nei suoi anfratti da varie figure umane e animali mentre alcuni rami riprendono vita e slancio verso l'alto: una scena fortemente simbolica, un'immagine di speranza che deve restare viva anche nei momenti più bui.

 

Alla cerimonia hanno partecipato tanti cittadini che hanno voluto così stringersi in un'ideale abbraccio all'artista, alla sua opera, condividere la soddisfazione per una delle più belle piazze della città da poco riqualificata. La data scelta per l'inaugurazione è stata quella del 30 aprile anche per recuperare la tradizione del "pianta maggio", quando i lavoratori piantavano un albero proprio in segno di riscatto e speranza. in vista della Festa dei Lavoratori del giorno successivo. Nel suo intervento il Sindaco ha ricordato questa tradizione ed ha sottolineato come le opere che abbelliscono il tessuto urbano non sono meno importanti di quelle più tradizionali: ha ricordato in proposito come negli anni '60 la città di San Benedetto abbia mancato l'opportunità di realizzare un progetto di Pericle Fazzini, per una scultura alta venti metri. che oggi sarebbe elemento di attrazione di dimensione internazionale. Il primo cittadino ha inoltre ringraziato la Immobiliare Grande Distribuzione, IGD, che ha contribuito alla realizzazione dell'opera coprendo i 2/3 del costo dell'opera.

 

Alcuni bambini hanno poi aiutato a togliere il drappo che copriva la scultura mentre la Banda cittadina ha intonato l'Inno di Mameli. Don Romualdo Scarponi, parroco della parrocchia di San Benedetto Martire, ha impartito la sua benedizione, ricordando al tempo stesso come la prima opera di Annibali realizzata in città si trovi proprio nella chiesa del Paese alto. A seguire l'intervento della dott.ssa Alessandra Morelli, critica d'arte, che ha descritto tecnica ed emozioni suscitate dai "Sognatori". In conclusione le parole di Paolo Annibali: «Non so come nasca un'opera d'arte», ha detto lo scultore, «Senz'altro i suoi molteplici significati vanno al di là delle intenzioni, che pure muovono da un'idea e dalla volontà di realizzarla».

 

Ringraziamenti conclusivi per la fonderia di Cingoli che ha modellato "I sognatori", per i tecnici comunali che hanno collaborato alla sua installazione, per tutte la autorità civili militari e religiose presenti.


Infine la festa del "pianta maggio", a base di fave, formaggio e vino, con la collaborazione del gruppo comunale dei volontari di Protezione civile.