Nel centro cittadino un percorso per i disabili visivi

Il centro cittadino accoglierà un vero e proprio percorso urbano pubblico finalizzato ad agevolare la mobilità autonoma di non vedenti e ipovedenti. Il progetto, redatto dai tecnici del Settore Progettazione e manutenzione opere pubbliche e cofinanziato dalla Fondazione Carisap, contempla interventi per l'eliminazione delle barriere architettoniche favorendo così la mobilità dei disabili visivi. 

 

Con tale intento è prevista la realizzazione di percorsi di tipo "loges" (linea di orientamento, guida e sicurezza), costituiti da pavimentazione speciale, che si snoderanno su viale Secondo Moretti, via Ugo Bassi e via Mazzocchi e raccorderanno i percorsi già esistenti di Piazza Matteotti e viale Olindo Pasqualetti in un unico tratto di circa un chilometro.

 

Oltre ai percorsi stradali, il progetto prevede l'installazione di miniature dei monumenti davanti alle opere di Kostabi, Nespolo, Baj, Salvo e Consorti (Allegro, Il saluto di Ubu, l'Elefantino tra le palme, Principe e To see through is not to see into) che verranno realizzate dall'artista sambenedettese Teodosio Campanelli. Saranno inoltre installate mappe tattili in linguaggio braille leggibili dai non vedenti.

 

Le targhe verranno predisposte con il contributo dell'Unione Italiana Ciechi: il presidente regionale Armando Giampieri e quello provinciale Adoriano Corradetti si sono detti disponibili a collaborare suggerendo anche la realizzazione di ulteriori tabelloni illustrativi dei monumenti con scritte con caratteri grandi e aspetto cromatico di rilievo fruibili anche agli ipovedenti.

 

Il lavori, che partiranno a settembre, sono finanziati come detto con il contributo della Fondazione Carisap e hanno un costo di 75.000 euro.

 

"Con la realizzazione di questo progetto - dichiara il sindaco Gaspari - San Benedetto ospiterà, primo caso in Italia, uno spazio urbano all'aria aperto fruibile culturalmente da non vedenti e ipovedenti. Un piccolo grande passo che, ci auguriamo, possa essere d'aiuto per abbattere alcune delle barriere fisiche, ma spesso anche psicologiche, e che ci permetterà di proseguire nell'opera di realizzazione di una città accessibile a 360 gradi".