Patto di Stabilità, grazie alla Regione il Comune potrà spendere 880 mila euro

"Anche quest'anno la Regione Marche ha dimostrato grande apertura e disponibilità nei confronti di San Benedetto". L'assessore alle finanze Fabio Urbinati commenta così la notizia dell'attribuzione al Comune, da parte della Giunta Regionale (delibera n. 1273 del 10 settembre 2012), della quota di patto di stabilità regionale verticale incentivato. In sostanza, la Regione cede una quota della sua capacità di spesa ai Comuni per consentire loro di liberare proprie risorse disponibili ma non utilizzabili proprio per i vincoli previsti dal Patto di stabilità (che stabilisce a livello comunitario e, a cascata, a livello nazionale, precisi limiti alla capacità di indebitamento della Pubblica Amministrazione).

 

In totale la Regione Marche ha messo a disposizione dei Comuni una quota pari a 27 milioni e 400 mila euro dei quali ben 881.095,41 euro rappresentano la parte di Patto di stabilità che viene "alleggerita" per San Benedetto del Tronto.

 

La Regione ha in tal modo recepito le istanze presentate con forza dall'Amministrazione comunale che costantemente presidia i fabbisogni finanziari dell'ente e il rispetto dei vincoli posti dal Governo.

 

Queste quote permetteranno al comune di rispettare il patto di stabilità interno dell'anno 2012. L'ente ha potuto partecipare alla ripartizione poiché ha rispettato il patto di stabilità interno dell'anno precedente.  

 

"Il ringraziamento va al presidente Gian Mario Spacca e all'assessore Pietro Marcolini - prosegue l'assessore - per aver sbloccato una somma così ingente di investimenti già decisi e finanziati ma non spesi che l'Amministrazione deciderà si impegnare in seguito".

 

"Per San Benedetto - afferma la dirigente del settore gestione risorse Catia Talamonti - come per tutti i Comuni è di fondamentale importanza avere a disposizione questa somma in quanto le sanzioni per il mancato rispetto del patto interno sono pesantissime e si traducono in ulteriori tagli ai trasferimenti statali e nell'impossibilità di assumere il personale necessario per garantire lo svolgimento dei servizi necessari alla collettività".

 

"Inoltre - prosegue la dirigente - considerato l'attuale stato di crisi in cui versano tutti i Comuni marchigiani, l'intervento disposto dalla Regione è stato decisivo perché senza di esso almeno il 60% degli stessi non avrebbe potuto rispettare il patto di stabilità interno".