Psiche in Comune: no deciso ad ogni tentativo di legalizzazione delle droghe

Il 19 dicembre si è tenuto l’ultimo appuntamento 2019 di Psiche in Comune, il ciclo di conferenze con cadenza mensile proposto dal maggio 2017 dall'amministrazione Piunti - Assessorato alle Pari Opportunità, al fine di offrire alla cittadinanza occasioni formative per contrastare “l’Analfabetismo Psicologico” e promuovere scelte consapevoli: si tratta di conferenze in cui vengono ripresi i disagi più comuni che deturpano l'esistenza delle persone (oggetto principe delle Politiche Sociali e della Sanità) per riflettere insieme ad esperti in merito alle sottostanti implicazioni anche psicologiche. "Sono occasioni psicoeducative che ritengo un mezzo fondamentale - commenta l'assessore Antonella Baiocchi, promotrice del ciclo - per onorare gli obiettivi di amore, pace, armonia e pari opportunità sottostanti alle deleghe che mi sono state affidate".

Questo ultimo appuntamento, moderato dalla giornalista del Corriere Adriatico Laura Ripani, trattava il delicato argomento delle droghe. Titolo del convegno era infatti “Legalizzazione delle droghe leggere; giovani, fragilità emotive ed insidie”. Relatore d'eccezione è stato il dott. Claudio Cacaci, direttore del dipartimento dipendenze patologiche Area Vasta 5, il quale, anche sollecitato dalla consigliera Brunilde Crescenzi e dal pubblico, ha offerto interessantissime informazioni e spunti di riflessione.

Il dottor Cacaci ci ha tenuto a condannare ogni qualsivoglia uso di droghe non strettamente legato da motivazioni mediche, come ad esempio il sollievo dal dolore nei malati terminali.

"Non esistono droghe leggere - ha sottolineato il relatore - le droghe sono droghe e l'appellativo "leggero" è da considerarsi un subdolo tentativo per trarre in inganno le persone al fine da incrementarne il consumo".

Si è riflettuto sui pro e contro della legalizzazione e del proibizionismo delle droghe. Perentoria è stata l'opinione della dottoressa Baiocchi: “La scelta di assumere droghe (e qualsiasi altra sostanza dopante) non per motivi di dolore fisico estremo, denuncia la fragilità interiore di chi l'assume. Se si è una persona con un'identità forte (e il significato di identità forte ha anche a fare con la capacità di tollerare le frustrazioni e i fallimenti, di governare le proprie pulsioni senza lasciarsi trarre in inganno "dai canti delle sirene", di sapere apprezzare i sapori tiepidi della vita, di distinguere il bene dal male, di accettare la Fallacità di se stessi e degli altri) non ci si rifugia negli anestetici per alleviare le frustrazioni della vita o in scorciatoie per gestirne le difficoltà. Purtroppo l'Analfabetismo Psicologico fa pullulare il mondo di persone fragili che non hanno "paletti interni" per resistere alle tentazioni e alle insidie della vita. Gran parte dei genitori attraverso stili educativi fallaci generano figli fragili che diventano facili vittime dei pericoli che poi trovano fuori dalle mura domestiche. Sulla base di questa evidenza, uno stato che ha a cuore il benessere il tuo popolo dovrebbe attrezzarsi a mettere dei "paletti esterni" rendendo più difficoltoso l'accesso ai pericoli che corre la persona non attrezzata a resistere, fino a vietarlo":

 
 
San Benedetto del Tronto, 24-12-2019
 
A cura dell'Ufficio Stampa