9° Rassegna "Donne d'Oriente"

 
dove
Teatro Concordia
 
quando
Sabato 12 maggio 2012 - ore 21
 
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a cura di
 
 
 
 
 
 
 
 

Nell'ambito della 9° Rassegna "Donne d'Oriente -  Seduzioni d'Oriente... e d'Occidente",  iniziativa ideata da Najma Asani, danzatrice e coreografa di fama internazionale, patrocinata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di San Benedetto del Tronto, l'affascinante danzatore argentino Oscar Flores, che interpreterà il personaggio di Vadim Massloff  nel nuovo musical "Mata Hari", scritto e interpretato dalla stessa Najma, andrà in scena al Concordia sabato 12 maggio alle ore 21.

 

"La genesi di questa nuova opera è stata quasi magica... Ho casualmente ascoltato alcune musiche che mi hanno ispirato delle immagini precise e dopo diversi provini, nei quali ho selezionato i partecipanti con l'aiuto della regista e attrice Mirella Treves e dei due talent-scout Walter Vaerini e Walter Scotucci, testi, liriche e coreografie erano già ben chiare nella mia mente, come se avessi già vissuto quei momenti..." afferma Najma.

 

"Il personaggio di Mata Hari è misterioso e complesso, per questo, pur essendo un'icona mondiale della danza orientale, avevo sempre accantonato l'idea di misurarmi con un tale mostro sacro..."

 

"Alla fine non mi sono potuta sottrarre al suo fascino e Mata Hari mi ha completamente catturato, come è già avvenuto in passato per decine di attori e registi che ne hanno messo in scena la storia. Per l'interpretazione del ruolo e la regia, mi sono lasciata guidare dall'emozione evitando appositamente di vedere i film del passato, per evitare di cadere in certi stereotipi..."

 

"Ho sentito di dover indagare a fondo, per quanto possibile, sulla vita di colei che è ritenuta la capostipite delle danzatrici orientali europee. Il mio intento è quello di far conoscere di lei nuovi aspetti che non siano solo quelli della cortigiana o della spia doppiogiochista, ma quelli di una donna che ha subito il fascino del potere dopo una vita piena di lutti e di rovesci di fortuna e la cui colpa fu solo quella di aver frequentato gli ambienti altolocati sia francesi che tedeschi in un periodo, quello della grande guerra, in cui il sospetto bastava per una condanna. Mata Hari infatti fu giustiziata come spia senza prove concrete, vittima forse di un complotto che aveva deciso di farne il simbolo del tramonto della Belle Epoque, capro espiatorio delle spinte antisemite e populiste che si stavano facendo strada in quegli anni così travagliati."