Locandina

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dove
Giardino ex-GIL Sede UNICAM
 
quando
15 agosto 2018 ore 21:30
 
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a cura di

UCI Cinema

 
 
 
 
 
 
 

Adam ha tredici anni e vive solo con la mamma. La sua è un'età di cambiamenti, ma quelli che si trova a sperimentare sembrano un pochino fuori dalla norma: capelli che ricrescono nottetempo, piedi che bucano le scarpe... Come se non avesse già abbastanza problemi con i bulli del vicinato! Poi, la scoperta che suo padre potrebbe non essere morto come gli è sempre stato fatto credere, lo induce a lasciare la città e a partire alla volta di un bosco montano e del suo fitto mistero.

 

Il giovane Adam, infatti, scoprirà di poter correre velocissimamente, di poter interpretare il linguaggio degli animali, di possedere un super udito e una super forza. Ma anche così fosse, Bigfoot Junior resta un film spassoso e garbato, nel quale il risveglio dei super poteri corrisponde ad una presa di consapevolezza della bellezza del mondo naturale, della vita a piedi scalzi, di un'esistenza condotta secondo un altro ritmo, lontano dalla città e da una promessa di guadagno che, di fatto, riduce in schiavitù. 
Come in ogni favola che si rispetti, non mancano elementi d'inquietudine. E non sono i nemici, gli avidi scienziati della HairCo. che cercano da decenni il Bigfoot per rubargli il segreto del suo inesauribile bulbo pilifero, ma un padre e una madre che hanno mentito al figlio per tredici lunghi anni. Il sacrificio del padre e della moglie non è facile da capire per Adam, ma è anche il modo in cui il film affonda nella questione ecologista, che altrimenti sarebbe apparsa accessoria.

 

Diretto da Jérémie Degruson e Ben Stassen, già autori de  Il castello magico Bigfoot Junior ha un andamento più che prevedibile e un grado di complessità minimo, che lo destina prioritariamente ad un pubblico di giovanissimi. I personaggi secondari, una piccola "gang del bosco", non arrivano mai al punto di acquisire una terza dimensione, e il film si regge da capo a piedi sulle spalle di Adam, prototipo del ragazzino sognatore, a cui va stretta la dieta di solo polpettone della madre, che si conquista sul campo il diritto ad una piccola grande avventura.