STAGIONE TEATRALE 2018/19

 
dove
Teatro Concordia
 
quando
giovedì 8 e venerdì 9 novembre 2018
 
telefono
 
 
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a cura di

Comune di San Benedetto del Tronto AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali

con il contributo di MiBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Marche

con il sostegno di BIM Tronto

 
 
 
 
 
 
 

Viola Produzioni

FRANCESCO PANNOFINO, EMANUELA ROSSI

BUKUROSH, MIO NIPOTE

il ritorno dei suoceri albanesi

di Gianni Clementi adattamento teatrale Edoardo Erba

con Andrea Lolli, Silvia Brogi, Maurizio Pepe, Filippo Laganà, Elisabetta Clementi

costumi Francesca Grossi

luci Gabriele Boccacci

regia Claudio Boccaccini

 

Lucio, consigliere comunale progressista; Ginevra, chef in carriera di cucina molecolare e la loro figlia diciassettenne Camilla; Corrado, colonnello gay in pensione; Benedetta, titolare dell’erboristeria sotto casa; Igli, albanese, titolare di una piccola ditta edile e Lushan, il suo giovane fratello, sono nuovamente gli “eroi” della nuova commedia di Gianni Clementi ideale sequel del precedente successo I Suoceri Albanesi.

 

Lucio e Ginevra sono appena tornati dall’Albania, reduci insieme a Corrado e Benedetta dal matrimonio riparatore di Camilla con Lushan, di cui è rimasta incinta durante i lavori di ristrutturazione del bagno di casa.

Ai dubbi per la scelta tanto azzardata della figlia si sommano le preoccupazioni per il suo futuro, l’annuncio delle imminenti elezioni comunali per Lucio, la notizia che il ristorante molecolare di Ginevra comincia ad accusare un notevole calo di clienti e il problema della imminente convivenza in casa con i novelli sposi.

L’impegno di acquistare e ristrutturare, tramite la ditta di Igli, l’appartamento sullo stesso pianerottolo, anche se economicamente importante, si prospetta come un’occasione unica, ma il rientro improvviso e anticipato di Camilla dal viaggio di nozze, disperata e sola, non fa che rafforzare i loro dubbi sulla fragilità della loro figliola e soprattutto di quell’unione.

Tutto sembra precipitare ulteriormente: Lucio non viene eletto e da ex-onorevole, per la prima volta in vita sua scopre di non saper fare, di fatto, niente. Lui e Ginevra cadono in una profonda depressione.

Le difficoltà riavvicinano molto la coppia ma, come recita il detto spagnolo “un bambino arriva sempre con il pane sotto il braccio”: la nascita del piccolo Bukurosh sembra sgombrare il cielo dalle nubi.

Un interno medio borghese, una famiglia che vede messa in pericolo la propria presunta stabilità ed è costretta a mettersi in gioco. Bukurosh, mio nipote vuole essere una divertita riflessione sulla nostra società, sui nostri pregiudizi, i nostri timori, le nostre contraddizioni, debolezze e piccolezze.