Sicurezza dell'Albula, si entra nella fase cruciale

La conferenza dei servizi ha esaminato il progetto definitivo, entro primavera il via ai lavori

- 17 dicembre 2009
 
 

Il torrente Albula verrà presto messo in sicurezza, premessa indispensabile per procedere anche alla riqualificazione estetica del suo tracciato. Nella mattinata di giovedì 17 dicembre si è infatti svolta al Comune di San Benedetto una riunione tra i tecnici comunali, quelli degli enti gestori dei pubblici servizi (Enel, Italgas, ecc), e i progettisti della ditta Idroprogetti srl di Firenze, a partire dall'ing. Aldo Bavecchi. Durante l'incontro è stato analizzato il progetto definitivo redatto dall'azienda toscana e sono state valutate le interferenze con gli impianti tecnologici esistenti.

 

Nella parte successiva della riunione sono state tracciate le prossime fasi del procedimento: una conferenza dei servizi per l'approvazione del progetto si terrà probabilmente il 1° febbraio, preceduta, nel mese di gennaio, dall'avvio della procedura di esproprio necessaria all'attuazione delle occupazioni e degli asservimenti per la realizzazione delle opere idrauliche.

 

Vista la pronuncia positiva di compatibilità ambientale da parte della Provincia, pervenuta lo scorso 4 dicembre, si ipotizza che entro la tarda primavera 2010 potranno essere appaltati i lavori, probabilmente "per stralci funzionali esecutivi", per una spesa complessiva di circa 2,3 milioni di euro già disponibili.

 

Il progetto, lo ricordiamo, prevede la messa in sicurezza del tratto extraurbano del torrente tramite la realizzazione di una serie di casse di laminazione delle piene (cioè opere idrauliche costruite in prossimità del corso d'acqua che hanno lo scopo di ridurne le portate di piena) insieme ad altri interventi di ripristino delle sezioni di deflusso. Sono previste 4 zone di laminazione delle piene di capacità variabili tra 10.000 e 95.000 metri cubi, l'adeguamento di ponti ed attraversamenti in alveo esistenti, la riprofilatura di alcune zone per favorire il deflusso delle acque. L'area d'intervento interessa i territori di quattro comuni (S. Benedetto, Grottammare, Ripatransone e Acquaviva Picena) che, insieme a Regione Marche e Consorzio di Bonifica Aso-Tenna-Tronto, hanno aderito ad uno specifico accordo di programma firmato nel marzo del 2008.

 

«Questo è uno di quei progetti di grande impatto, e conseguentemente di grande complessità, a cui l'Amministrazione sta lavorando dal 2006», afferma il sindaco Gaspari, «C'è stato bisogno di un'articolata fase di progettazione e di altrettanti passaggi in sede burocratica per arrivare al grande risultato di mettere in sicurezza la città e il suo entroterra dalle possibili esondazioni dell'Albula e, nello stesso tempo, porre le basi per una riqualificazione di questa "ferita" che attraversa S. Benedetto. L'intervento estetico seguirà infatti alla messa in sicurezza, e San Benedetto sanerà finalmente uno dei principali fattori di degrado nel proprio tessuto urbano».