Il trasporto pubblico per i disabili al centro di un incontro

Dopo le proteste sollevate nei giorni scorsi da alcuni disabili in relazione alle condizioni di accessibilità ai mezzi adibiti al servizio di trasporto pubblico locale, l'Amministrazione comunale di San Benedetto ha convocato un incontro con tutti i soggetti interessati per valutare le azioni da mettere in atto per migliorare la situazione.


Vi hanno preso parte per il Comune il sindaco Giovanni Gaspari, l'assessore ai servizi sociali Loredana Emili, il dirigente Pietro D'Angeli, il funzionario addetto al servizio disabilità Alessandro Marinelli, il comandante della Polizia municipale Giuseppe Coccia. Per la Provincia di Ascoli erano presenti l'assessore Filippo Olivieri e il dirigente Giuseppe Serafini, per la Start il presidente Arrigo Silvestri con alcuni funzionari della società di trasporto.


Presenti anche gli esponenti di alcune associazioni di disabili come Roberto Zazzetti de "La Meridiana" di Ascoli, Jonny Perozzi dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada onlus e Giuseppe Greco, protagonista giorni fa di una clamorosa forma di protesta per denunciare il problema.


E' stata proprio la Start a fare un quadro della situazione che, seppur non ottimale, si presenta migliore rispetto a tante altre realtà: oggi circolano nella Provincia 18 mezzi abilitati al trasporto dei disabili. Peraltro una pedana per salita e discesa delle carrozzine costa circa 7500 euro per mezzo, una risorsa che non è immediatamente disponibile per tutto il parco circolante. Anche sul fronte delle infrastrutture si segnalano carenze soprattutto legate all'adeguamento dei punti di salita e discesa alle fermate. Senza considerare la necessità di disporre di personale aggiuntivo per la necessaria assistenza e l'inevitabile allungamento dei tempi di percorrenza per consentire salita e discesa delle carrozzine con intuibili disagi per gli altri utenti.


"La direzione verso cui tutti hanno concordato di muoversi - ha spiegato l'assessore Emili - è quella di istituire un servizio a chiamata con mezzi dedicati. Naturalmente questa può essere solo una soluzione temporanea per consentire il progressivo adeguamento dei mezzi e delle infrastrutture di supporto. Ma poiché questo processo, anche alla luce delle ridotte disponibilità economiche, non può avere tempi brevissimi, ecco che la soluzione del servizio a chiamata può rappresentare una valida alternativa".


Un nuovo incontro è stato convocato per la prossima settimana per definire meglio le modalità di attivazione del servizio.