I premiati del 2008

 
I premiati del 2008
I premiati del 2008

Andrea Pazienza (in memoria) 

I suoi disegni sono una festa per la mente e per gli occhi, un condensato di intelligenza e abilità creativa.

 

Paolo Beni

Fiorentino di nascita ma sambenedettese d'elezione, ha dato lustro al nostro calcio e di conseguenza alla città con una carriera calcistica di notevole spessore, rivestendo diversi ruoli in campo, e totalizzando il maggior numero di presenze in campionato con la maglia rossoblù.

 

Gabriele Cavezzi

Ha contribuito alla crescita socio-culturale della città applicandosi con autentica passione e instancabile lavoro allo studio delle memorie cittadine, cui ha dedicato opere che rappresentano un patrimonio prezioso. Ha inoltre promosso la diffusione dell'atletica, risultando così un doppio punto di riferimento per i giovani, dal punto di vista della ricerca storica e della pratica sportiva.

 

Lea Emili

Ha praticato dall'età di undici anni un silenzioso e prezioso lavoro quotidiano di artista del ricamo. Ha poi trasmesso e divulgato i segreti di quest'arte, ed un messaggio di amore autentico, a generazioni di donne, presso il laboratorio di ricamo avviato da suor Maddalena.

 

Anna Lunerti

Donna di grande sensibilità culturale e docente molto stimata, si è dedicata con profonda passione alla conservazione e divulgazione del dialetto nella scuola, sulle scene teatrali e in occasione di pubbliche letture di autori classici della nostra letteratura dialettale, trasmettendo anche alle nuove generazioni i valori formativi delle tradizioni locali.

 

Orlando Marconi

Il corso della sua lunga e operosa vita coincide con una parte non secondaria dello sviluppo economico della nostra città, quella dell'industria del freddo. Straordinario ideatore di imprese economiche non soltanto in tempi lontani, ma ancora di recente, ha creato migliaia di posti di lavoro e onorato la città di San Benedetto del Tronto in Italia e all'estero

 

Federico Pignati

Per una vita spesa nella lavorazione e nel commercio della canapa, e nella pesca, come lavoratore e poi imprenditore, tra San Benedetto e il Perù, dove acquistò grande prestigio e ricoprì anche l'incarico di sindaco. La città è riconoscente ad un uomo affabile e colto, disponibile con gli altri e lucido, ancora oggi residente nel cuore antico dell'area un tempo occupata dai funai "di grosso".

 

Vincenzo Ricci

Ultimo di sette figli in una famiglia sambenedettese di profonde tradizioni marinare, appartiene alla dinastia dei "Rapepè", ed ha dedicato un'intera epica vita al mare, come pescatore, armatore e commerciante. Ha inoltre conosciuto la dura esperienza della guerra imbarcato sul sommergibile Benedetto Brin, indi la prigionia nei campi di concentramento tedeschi fino al 1945. Oggi è uno dei maggiori testimoni della storia della nostra marineria.