Le zanzare

 
Le zanzare sono insetti appartenenti all'ordine dei ditteri ed alla famiglia dei culicidi: il loro ciclo biologico comprende quattro fasi distinte in uovo, larva, pupa (o ninfa), adulto. La peculiarità nello sviluppo dei Culicidi, che ritroviamo comunque in molti altri insetti, è legata alla vita acquatica della larva. Infatti, dopo la schiusa delle uova, le zanzare presentano una fase di accrescimento che si svolge interamente all'interno di raccolte d'acqua naturali e/o artificiali.

Ogni zanzara adulta può deporre un numero variabile tra 150 e 400 uova soprattutto in situazioni precarie (sottovasi, caditoie, teli di nylon) dove possono svilupparsi al riparo dai principali predatori: pesci, anfibi, invertebrati acquatici. 



La "zanzara tigre"

La Aedes albopictus meglio nota come zanzara tigre è originaria del sud-est asiatico, ed è stata introdotta in Italia alla fine degli anni '80 con l'importazione di pneumatici usati. La particolare struttura delle uova permette loro di resistere al disseccamento e al freddo e quindi di ritardare la schiusura anche di parecchi mesi. Questa caratteristica, che consente spostamenti passivi per migliaia di chilometri, è tra le cause della sua introduzione e della successiva diffusione in gran parte dell'Italia. Inoltre, la capacità di adattamento al clima delle regioni temperate, nonchè l'utilizzazione di una varietà considerevole di piccole o piccolissime raccolte di acqua dolce per la deposizione delle uova, gli ha permesso di insediarsi stabilmente nelle aree dove era stata accidentalmente introdotta. In molti casi è arrivata a soppiantare le altre specie urbane, divenendo la principale causa di disturbo.


In ambiente urbano la specie sembra essere favorita da una tipologia abitativa dove siano presenti quartieri con case basse o villette, con orti e giardini, o condomini con spazi verdi interni e terrazzi. In queste situazioni si ha la concomitante presenza di un gran numero di focolai potenziali, utilizzati per lo sviluppo larvale e mantenuti da frequenti irrigazioni di orti e giardini, e di rifugi per gli adulti. I primi sono rappresentati dalle caditoie e da vari contenitori come bacinelle, sottovasi, secchi, teli di plastica, vasi di coccio, bottiglie rotte e copertoni d'auto lasciati all'aperto; i secondi sono costituiti dalla vegetazione (siepi, erba alta, cespugli), dove le femmine sostano per digerire i pasti di sangue.

Il clima caldo-umido e le frequenti piogge favoriscono lo sviluppo di numerosi focolai potenziali sul territorio ed ampliano il tempo di vita degli adulti, mimando le loro condizioni di vita nelle foreste tropicali di origine. In ambiente urbano i vari sistemi di irrigazione all'interno degli orti e dei giardini o i sistemi di lavaggio possono contribuire ad alimentare i focolai. Gli adulti si spostano compiendo voli bassi e radenti, a circa 50 cm dal suolo, e le femmine sono portate a pungere preferibilmente tra anche e caviglie.

Prevalentemente diurna, punge in genere nelle prime ore del mattino; non è attratta dalla luce e per poter deporre le uova predilige i luoghi scuri ed angusti.

L'importanza sanitaria della "Zanzara tigre" è dovuta soprattutto alla sua elevata aggressività: la femmina è in grado di produrre molteplici punture che possono provocare pomfi pruriginosi e spesso emorragici che, nei soggetti particolarmente sensibili, possono dare risposte allergiche.



Culex pipiens

In Italia è praticamente presente ovunque vi sia un insediamento umano. La sua diffusione è dovuta ad alcune importanti caratteristiche biologiche che la favoriscono rispetto ad altre zanzare.

Essa è caratterizzata infatti da: 

  • spiccata antropofilia: vive cioè a spese dell'uomo da cui preleva il sangue necessario alla maturazione delle uova; 
  • capacità, nella fase larvale, di colonizzare anche acque inquinate ove altri organismi antagonisti non riescono a sopravvivere; 
  • possibilità di presentare numerose generazioni nell'arco dell'anno.

L'insieme di queste caratteristiche comporta, sotto un profilo pratico, la possibilità che gli esemplari che si siano sviluppati in ambienti ristretti (quali ad esempio cantine, o addirittura i pozzetti fognari o le caditoie stradali dove permane acqua piovana), possano riprodursi in tempi brevi e dar luogo ad intense infestazioni senza alcun freno o contenimento biologico.



Coquillettidia richiardii

La C. richiardii è una specie tipica delle zone umide: le proprie larve si attaccano infatti ai fusti di piante acquatiche (cannuccia, tifa o ceratofillo) per lo svolgimento dei processi respiratori. A causa di questo stretto legame con la vegetazione, la zanzara non è in grado di svilupparsi in ambiente urbano.

Coquillettidia richiardii è una specie che compie un solo ciclo di sviluppo annuale, e sverna allo stadio preimmaginale in ambienti ricchi di vegetazione palustre costantemente allagata.

Le femmine adulte sono particolarmente attive dopo il tramonto e per tutta la durata del crepuscolo.