Commemorazione del rogo del Moby Prince a Livorno

 

Il 10 aprile è l'anniversario del rogo del traghetto Moby Prince, la più grave tragedia della marina mercantile italiana, nella quale morirono 140 persone in tutto, avvenuta poco al largo del porto di Livorno nel 1991. Come ogni anno, una delegazione del Comune di San Benedetto partecipa alla commemorazione ufficiale, poiché tra le vittime ci fu anche il sambenedettese Sergio Rosetti, membro del personale di bordo. La cerimonia viene organizzata anche per chiedere giustizia su quei fatti, che rappresentano uno dei "misteri italiani", dal momento che non è mai stata fatta piena luce sull'accaduto.

 

Quest'anno la città di San Benedetto è stata rappresentata dal sindaco Giovanni Gaspari, accanto al figlio di Rosetti, Nicola, e a due agenti di Polizia municipale in alta uniforme, che portavano il gonfalone della città. Alle 11 è stata celebrata una messa nella cattedrale di Livorno, a seguire il ricevimento in Comune, cui vengono invitati i rappresentanti delle decine di città di provenienza delle vittime. Nel primo pomeriggio si è svolto l'ormai tradizionale corteo fino al porto, dove si trova una lapide con tutti i 140 nomi delle vittime (la più giovane aveva 1 anno, la più anziana 80), e lì è stata apposta una corona da parte del Comune di Livorno, prima del lancio di fiori in mare.

 

Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un cuscino di rose. Il presidente dell'"Associazione 140", Loris Rispoli, chiede ancora che venga fatta piena luce su questo che a distanza di anni è appunto considerato un altro dei cosiddetti "misteri italiani". La famiglia Rosetti ha ringraziato il sindaco, il quale da parte sua ha preso contatti con Rispoli, in vista di possibili iniziative a San Benedetto, per divulgare i dettagli di quei fatti.