Nuovi contatti con i ferrovieri esperantisti

In vista del 66° congresso internazionale dei ferrovieri esperantisti che si terrà a San Benedetto del Tronto dal 17 al 24 maggio 2014, questa mattina il sindaco Giovanni Gaspari ha incontrato Vito Tornillo e Romano Bolognesi, membri italiani del consiglio direttivo dell’associazione, accompagnati dal presidente e dalla dirigente della Confcommercio Fausto Calabresi e Maria Angellotti.

 

Si tratta del secondo incontro tra Comune e dipendenti delle ferrovie europee amanti della lingua internazionale per eccellenza: il primo si tenne a marzo 2013, quando i rappresentanti del direttivo vennero in città per verificarne l’idoneità ad accogliere i lavori congressuali. Nel 2011, infatti, il presidente della Confcommercio Fausto Calabresi, che si trovava a Liberec, in Repubblica Ceca, per promuovere le nostre imprese turistiche, ebbe contatti con i dirigenti dell’associazione che proprio lì stavano tenendo l’annuale congresso internazionale. In quella sede Calabresi propose San Benedetto del Tronto come sede del convegno italiano.

 

Nel marzo 2013, come detto, la prima visita dei ferrovieri esperantisti che rimasero colpiti dalle bellezze della città decidendo quindi di sceglierla come sede del loro 66° congresso internazionale.

 

“L’Amministrazione patrocinerà l’evento – ha assicurato il Sindaco - siamo felici che abbiate scelto la Riviera delle Palme e ci auguriamo che vi troviate bene nella nostra città”. Il Sindaco ha anche presentato agli ospiti i sindaci di Ripatransone Remo Bruni e Offida Valerio Lucciarini. Infatti, nella bozza di programma presentata questa mattina, gli organizzatori hanno previsto anche alcune “gite” nell’entroterra a Ripatransone, Offida e Ascoli Piceno.  

 

La Federazione Internazionale Ferrovieri Esperantisti comprende 18 associazioni nazionali, sia europee ed extraeuropee (ci sono associazioni anche in Cina, Giappone e, da quest’anno, anche a Cuba), con oltre 1.500 membri e organizza ogni anno il proprio congresso in uno Stato diverso.

 

L’esperanto, nato come lingua internazionale 125 anni fa, si propone come lingua ausiliaria da affiancare alle varie lingue nazionali nel rispetto della diversità delle culture e delle lingue di tutti i popoli, e non vuole sostituirsi a loro. I ferrovieri esperantisti cercano di diffondere la lingua, organizzano corsi ed altri incontri per favorire la corrispondenza e l’amicizia, insieme con la cultura ferroviaria e l’idea della possibile pacifica convivenza internazionale.