«Ricordare sempre i partigiani che lottarono per la libertà»

«Ho visto tanti compagni di lotta morire a Porta San Paolo, a Roma, e sul colle San Marco, sull'Ascensione, sul Vettore. E tanti altri proseguire strenuamente a combattere per la liberazione del nostro territorio e dell'Italia dalla barbarie nazi-fascista. Noi abbiamo lottato in quell'epoca buia per gli ideali di libertà e uguaglianza, e questi valori non dovrebbero mai essere smarriti dai giovani». Parole di Tito Alessandrini, presidente provinciale ANPI, intervenuto domenica 12 giugno alla commemorazione dei partigiani Neutro e Salvatore Spinozzi e del brigadiere dei Carabinieri Elio Fileni, presso le due steli commemorative, nel quartiere Ponterotto a San Benedetto, lungo via della Resistenza.


«Ringrazio l'ANPI per la tenacia con cui ricorda i fatti accaduti nella nostra città e sul nostro territorio», ha detto da parte sua il sindaco Gaspari, «Quando... "tra cinquant'anni" non ci saranno più testimoni diretti di quei fatti sarà compito nostro e dei nostri figli serbare viva memoria di quel periodo, fondamento della libertà e della democrazia instaurate da allora in avanti».


Alla cerimonia sono inoltre intervenuti il vicepresidente della Provincia di Ascoli Piceno Piunti e vari componenti delle locali sezioni dell'ANPI. Piunti ha ringraziato a sua volta gli intervenuti per l'alto valore di cerimonie come l'odierna, svolta appunto nei pressi delle due steli, dove sono state deposte corone di alloro. Alessandrini ha inoltre ricordato le esatte circostanze in cui i due Spinozzi e Fileni vennero uccisi.


Sulle due lapidi si legge: "Neutro Spinozzi (17-2-1913) Salvatore Spinozzi (7-3-1879), generosi figli d'Italia, con eroico spirito di sacrificio, cadevano in questo luogo sotto i colpi dei barbari invasori nazisti, ascendendo alla gloria, 12-6-1944". Sull'altra: "Elio Fileni (19-3-1914), alla patria immortale dai capi responsabili abbandonata e tradita il brigadiere dei Carabinieri Elio Fileni sacrificò la sua giovane vita. Combatté con ogni forza il tedesco invasore, sostenne lo spirito della popolazione civile, finché alla vigilia della liberazione, dopo uno scontro sanguinoso in questa località trovava morte gloriosa cadendo sui cadaveri dei nemici uccisi, 13-6-1944".