Omaggiata la tradizione dialettale sambenedettese

Alla presenza degli studenti delle scuole “Caselli” dell’Isc “Nord” e “Curzi” e “Piacentini” dell’Isc “Centro”, questa mattina, venerdì 17 gennaio, in sala Consiliare, l’Amministrazione comunale e il Circolo dei Sambenedettesi, in collaborazione con l’associazione teatrale “Ribalta Picena”, hanno reso omaggio al dialetto sambenedettese.

 

L’iniziativa, organizzata per aderire alla Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali che, proprio il 17 gennaio, si svolge in tutta Italia per diffondere ovunque l’invito a salvare il dialetto prima che scompaia, è stata organizzata per non dimenticare la peculiarità linguistica del nostro territorio: il vernacolo sambenedettese.

 

Nel suo saluto l’assessore alla cultura Margherita Sorge, ricordando che ogni anno nel Mondo scompaiono 14 dialetti e che in Italia solo il 72% degli italiani parla e ricorda ancora parole in vernacolo, ha dichiarato: “Abbiamo voluto fortemente che in questa iniziativa fossero coinvolti i ragazzi delle scuole. Sono le giovani generazioni a dover conoscere la cultura, le tradizioni e le peculiarità linguistiche del territorio in cui vivono per conservare e tramandarli in futuro”.

 

“Il nostro dialetto – ha concluso Sorge – è stato reso legittimo e ha acquisito dignità grazie alla figura della poetessa dialettale Bice Picentini. A lei dobbiamo molto così come a chi, come il Circolo dei Sambenedettesi e gli attori della “Ribalta Picena”, aiuta a non disperdere questo prezioso patrimonio culturale. Bambini, ogni tanto ditela una parolina in dialetto – ha concluso Sorge - solo così si può mantenere viva la tradizione della nostra comunità”.

 

Durante la mattinata è stato presentato il libro di Francesco Palestini “Studi su origini e protostoria di San Benedetto del Tronto – Costumanze sambenedettesi” edito dal Circolo dei Sambenedettesi, lette alcune poesie in vernacolo e messa in scena una pièce in dialetto interpretata dagli attori Francesco Casagrande, Chiara Cesari e Gianluca Cesari e Giancarlo Brandimarti.

 

“Il dialetto sambenedettese – ha spiegato Benedetta Trevisani, presidente del Circolo dei Sambenedettesi ai bambini – è molto antico. Palestini ha teorizzato che sia molto più antico dei dialetti piceni e che nel suo percorso abbia incontrato influenze provenienti dal latino ma, essendo il nostro un territorio di confine, ha anche acquisito parecchie inflessioni provenienti dal vicino Abruzzo divenendo ricco e creativo, quasi ingegnoso”. 

 

Al termine della cerimonia gli studenti hanno anche potuto sperimentare, attraverso delle prove di comprensione, il dialetto sambenedettese attraverso la lettura in video del racconto “Lu marenare e lu cucale” della stessa prof.ssa Trevisani.