Benedetto Loggi: sacerdote, educatore, docente

Don Benedetto Loggi

Don Benedetto Loggi

 
dove
Auditorium comunale "Tebaldini"
 
quando
Sabato 1 febbraio - ore 17,30
 
telefono
 
 
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a cura di

Libreria "La Bibliofila"

 
 
 
 
 
 
 

Generazioni di ragazzi e ragazze  e dei loro famigliari) che  per   35 anni   (1945-1980) lo hanno incontrato fra i banchi delle scuole medie, magistrali e liceali della città o nei  campeggi parrocchiali in montagna , nei campi scout, sui campi di sci , ai  raduni  universitari ad Assisi , al cineforum parrocchiale. Un sacerdote “atipico” perché la sua “mission”  non fu incardinata   nell’ambito d parrocchie ma fu svolta  parallelamente ad esse sia perché con   l’insegnamento doveva  sostenere  i famigliari , sia  come riflesso  delle  vicissitudini che segnarono   profondamente   il suo “ essere sacerdote”.  Cosa questa  che    rese   originale, appassionato, penetrante ed entusiasta, lo svolgimento  del  suo ministero pastorale fino al termine dei suoi giorni, così  come documentato   dalle testimonianze scritte  e dalle foto d’epoca riportate nel libro.

 

Meno nota è la  vicenda vissuta dal sacerdote Benedetto Loggi  negli  anni dal 1943 al 1953. Una storia che  inizia    nel contesto degli  avvenimenti  drammatici e dolorosi  della guerra (con i bombardamenti sulla  città), nel quale videro la luce due iniziative ad opera di don vittorio Massetti (Franz ) : la Casa dell’accoglienza dell’infanzia abbandonata ( S. Gemma), alla quale   donò il palazzetto di famiglia , e  l’esperienza del  “Cenacolo” ,una proposta di vita comunitaria del clero per il rinnovamento della funzione sacerdotale, del servizio agli indigenti ,del distacco dai beni ecclesiastici .  La comunità sacerdotale   era raccolta intorno alla Abbazia del Paese Alto; a tale comunità  don Benedetto  Loggi    aderì insieme  ad altri sacerdoti .  

 

Quest’ultima iniziativa ebbe inizialmente  l’approvazione  e la benedizione dell’allora  Vescovo Luigi  Ferri  ma  successivamente, a seguito di denuncia fatta da teologi locali, fu disapprovata dal S. Ufficio. Si susseguirono  scritti anonimie palesi diretti a screditare protagonisti e simpatizzanti del  “ Cenacolo “ che furono oggetto di incomprensioni e calunnie, incoraggiate da sottili e maliziose insinuazioni, fino a rasentare la medioevale caccia alle streghe . Tutto sfociò in una decisione drastica presa dal Vescovo su suggerimento del  S. Uffizio : sospensione  “ a divinis “ dei sacerdoti implicati ,allontanamento dai seminari per quanti simpatizzavano con i cenacolisti  e scomunica  ai partecipanti laici.

 

Le comunità cristiane di S. Benedetto e di  Acquaviva Picena  si divisero in fazioni  pro e  contro , animate da   forti  contrapposizioni,  anche nelle stesse famiglie, che si acuirono nel difficile clima politico-sociale del dopoguerra. Anche l’Istituto S. Gemma subì  un doloroso ostracismo in conseguenza  di quegli avvenimenti.  

 

Don Benedetto Loggi  fu  colpito  in pieno dalla tempesta  ma lottò    strenuamente con il suo amore per la verità, con la sua obbedienza   e con la sua dignità conservando la fede nella sua Chiesa e nei suoi pastori.  Riconquistò pienamente  il  ministero sacerdotale   con il nuovo Vescovo  Vincenzo Radicioni .

 

Con il suo libro l’autore  ripercorre fra l’altro e più in particolare  gli avvenimenti di quegli anni “ difficili ” della vita di Don Benedetto Loggi e di quelle comunità cristiane locali sulla base di documenti inediti .Egli dà una lettura  dell’esperienza del  Cenacolo  e   del contesto culturale nel quale sono maturate le idee dei loro animatori  alla  luce delle riflessioni , delle aperture  e dei documenti del successivo Concilio Vaticano II° .  Il  libro è un contributo alla verità  e un invito a rendere  l’onore cristiano ai suoi protagonisti.