Il rendiconto del bilancio 2009 all'esame del Consiglio

Nella seduta di giovedì 29 aprile anche l'affidamento della gestione della pubblica illuminazione.

- 26 aprile 2010
 
 


Il Consiglio comunale è stato convocato per giovedì  29 aprile alle ore 19,30 nella tradizionale sala consiliare appena restaurata. Tra i punti all'ordine del giorno si segnalano:

 

- L'approvazione del rendiconto dell'esercizio 2009. L'avanzo di amministrazione di € 452.596,16 è costituito da € 78.384,01 di fondi liberi (che vengono assegnati ai vari settori in base alle necessità con un successivo atto). Il resto, € 374.212,15, è composto da fondi rigidamente vincolati per legge e destinati, ad esempio, ad attività di protezione civile o alla formazione dei dipendenti. Si ribadisce nell'atto comunque che il bilancio è sano anche se, si legge nella proposta dell'Ufficio, "la situazione di cassa attuale, le dinamiche di crescita automatiche della spesa obbligatoria e la crisi finanziaria globale che fa temere riduzioni future delle risorse disponibili impongono la necessità di una costante applicazione di una politica di spesa improntata alla sempre più intensa razionalizzazione e al progressivo contenimento, unita ad una sistematica e capillare ricerca di risorse di entrata aggiuntive".

 

- L'affidamento in concessione della gestione degli impianti pubblica illuminazione e semaforici mediante gara ad evidenza pubblica, un atto più volte approdato in Consiglio e sempre rinviato.

 

- L'acquisizione di una servitù di passaggio gratuita in via Torino a Porto d'Ascoli e della proprietà di una piccola porzione di terreno privato in via del Correggio per migliorare la viabilità delle due zone.

 

- L'adozione di una variante al Piano regolatore per consentire, senza aumenti di volumi né cambiamenti di destinazione d'uso, il restauro di tre casolari rientranti nell'eredità Rambelli e situati in un vasto appezzamento di terreno di proprietà comunale in contrada Valle del Forno.

 

- L'adozione di un regolamento che istituisce il "Tavolo di consultazione dei consumatori dei servizi erogati direttamente ed indirettamente dal Comune", un obbligo previsto da numerose normative in materia di tutela dei consumatori.