In Consiglio l'avvio della nuova pianificazione urbanistica con i PORU

Il presidente Marco Calvaresi ha convocato il consiglio comunale per mercoledì 18 dicembre alle ore 20 con dieci punti all’ordine del giorno. Si segnalano:

 

- gli indirizzi amministrativi per il futuro della società consortile a responsabilità limitata “Riviera delle palme” di cui il Comune di San Benedetto del Tronto è socio di maggioranza relativa con il 41,67%. In base alla norma, entro il 31 dicembre si deve procedere o all’alienazione delle quote possedute o allo scioglimento della società medesima. Nel caso in cui la norma nazionale disponga una proroga di tale termine, la deliberà propone di dare mandato al Sindaco di proporre all’assemblea dei soci che nella componente pubblica del Consiglio di Amministrazione siano nominati esclusivamente funzionari dipendenti delle pubbliche amministrazioni socie;

 

- l’approvazione dell'atto di indirizzo contenente la strategia di riqualificazione urbana e gli obiettivi per la costruzione del Programma Operativo di Riqualificazione Urbana (P.O.R.U.).

L’atto è previsto dalla legge regionale n. 22 del 2011 che ha inserito nell'ordinamento normativo regionale il PORU, acronimo di Programma Operativo di Riqualificazione Urbana, quale strumento innovativo tramite il quale i privati collaborano con il Comune alla riqualificazione della città. Ciò si rende possibile tramite un atto di indirizzo comunale, appunto quello in approvazione, con il quale si definiscono obiettivi e criteri di riqualificazione da seguire nella predisposizione del successivo PORU comunale.

L'atto si collega al Documento strategico, approvato a luglio scorso, che ne costituisce il presupposto per definire obiettivi di una pianificazione non più attuata attraverso un Piano Regolatore Generale, strumento complesso e di difficile modificazione, ma attraverso il PORU, appunto, strumento più snello che prevede un nuovo assetto urbano.

Le finalità del Piano rispecchiano precisi criteri come miglioramento della qualità della città e del paesaggio, limitazione del consumo di suolo, incremento delle prestazioni ecologico - ambientali ed energetiche degli insediamenti, attivazione di programmi e progetti di housing sociale.

Per arrivare alla definizione di questo strumento redatto dall'Ufficio di Piano comunale, il Comune ha stipulato un accordo con la Scuola di Architettura e Design di Ascoli Piceno dell'Università di Camerino che ha redatto una parte degli elaborati tecnico grafici che rappresenteranno le linee guida per la valutazione della aree oggetto degli interventi (un criterio fondamentale nell’attuazione del PORU sarà la perequazione, ovvero il principio per cui in ogni area interessata l’attribuzione di diritti edificatori vengono attribuiti a tutte le proprietà coinvolte in proporzione al valore complessivo della singola proprietà).

Il percorso previsto dalla legge prevede che l’elenco delle aree potenzialmente interessate dalla riqualificazione dovrà essere portato a conoscenza del pubblico mediante un successivo avviso pubblico a seguito del quale i privati potranno manifestare interesse. Al Comune poi spetterà la valutazione delle proposte sulla base dei criteri contenuti nella Delibera di Indirizzo.

Come elemento di grossa novità, dunque, per la prima volta i proprietari sono chiamati a partecipare sin dall’inizio al processo di pianificazione e non come soggetti attuatori di un piano regolatore.

Il PORU è dunque uno strumento innovativo perché agisce su due elementi fondamentali della trasformazione urbana, cioè il cambio di destinazione d'uso e l'incentivazione volumetrica con il ricorso anche alla concorsualità come elemento per fornire maggiore qualità architettonica.

 

 

- gli indirizzi per la gestione del canile comprensoriale. La Picenambiente, anche a seguito delle modifiche dell’assetto societario, non ha più nei suoi scopi statutari la gestione del canile. La delibera propone di affidarne la gestione alla MultiServizi spa che potrà rilevare anche il personale già formato allo scopo. Lì sarà concentrata anche l’attività del cosiddetto “canile sanitario”, ovvero quella struttura dove i cani rinvenuti vengono ricoverati per brevi periodi a scopo di controllo sanitario, tatuaggio e profilassi prima di essere inviati al canile di mantenimento. Il Comune, in qualità di ente capofila, impegnerà una spesa annua di circa 90.000 euro, comprensiva del canone di affitto del terreno su cui sorge il canile, ovviamente recuperando le somme di competenza degli altri Comuni che si servono del canile per gli animali rinvenuti nei rispettivi territori;

 

- i nuovi regolamenti necessari per disciplinare meglio l’uso, molto cresciuto negli ultimi anni, dell’auditorium “G. Tebaldini”, della Palazzina Azzurra e delle nuove sale che nel frattempo sono state realizzate (Sala della Poesia a Palazzo Piacentini, le sale della Biblioteca e quella del Museo della Civiltà Marinara delle Marche) nonché il regolamento per disciplinare accesso e modalità di consultazione del materiale dell’archivio storico comunale;

 

- l’approvazione del nuovo regolamento del gruppo comunale di volontariato di protezione civile per adeguarlo alle disposizioni della Regione Marche;

 

- la fissazione delle tariffe di compartecipazione ai costi per le procedure di recupero forzoso di quanto dovuto, richiesto e non pagato dai contribuenti morosi, in considerazione del fatto che dal primo novembre scorso il Comune gestisce direttamente il servizio;

 

- gli indirizzi per prorogare, in attesa della definizione del quadro normativo nazionale in materia di tributi locali, l’affidamento della gestione delle entrate derivanti da imposta della pubblicità, diritti sulle pubbliche affissioni, tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche all’attuale concessionaria AIPA S.p.A.