I progetti di crescita per la sanità del sud delle Marche

Consiglio comunale aperto, la Regione ammette i ritardi ed illustra i piani di sviluppo in fase di attuazione 

- 05 dicembre 2009
 
 

Le prospettive della sanità locale, gli investimenti fatti, quelli in via di realizzazione, il futuro con l'azienda sanitaria del sud delle Marche che coinvolgerà Ascoli e San Benedetto sono stati gli argomenti al centro della seduta del Consiglio comunale aperto sulla tema della salute che si è svolto stasera, 4 dicembre, in Auditorium comunale.

 

Alla presenza dei vertici regionali della sanità marchigiana (l'assessore Mezzolani e il dirigente del servizio Ruta), è stato il sindaco Gaspari ad introdurre il tema ricordando come sia ormai consolidata, anche sulla scorta di dati concreti, la sensazione che la parte sud delle Marche non sia stata tenuta finora nella debita considerazione. Nel ricordare che esistono degli impegni assunti da tempo, Gaspari ha ribadito che è ora di discutere meno delle forme organizzative e più di investimenti e di azioni concrete per potenziare la medicina nel territorio e il nostro ospedale. "Abbiamo impiegato del tempo per arrivare all'azienda ospedaliera unica - ha concluso Gaspari - ora diamo concretezza alle idee che sono state messe in campo".

 

E' poi intervenuto l'assessore comunale alla sanità Loredana Emili che ha tracciato un quadro generale  dove, in una situazione di riduzione progressiva di risorse, è necessario accelerare non solo per dare le risposte che da tempo l'ospedale cittadino attende, soprattutto nello sviluppo delle alte specialità che contrasti la mobilità passiva, ma anche e soprattutto per la medicina primaria distribuita sul territorio che dia risposte adeguate a patologie sempre più diffuse, se si considera che in questo territorio il 22% della popolazione è composto da ultra 65enni. "Per una malattia acuta gli italiani un ospedale lo trovano - ha detto Emili  - il dramma è quando arrivano diagnosi di patologie invalidanti, come la demenza o l'Alzheimer, che gettano le famiglie nella disperazione della solitudine".

 

Il dirigente regionale Ruta ha delineato le strategie regionali per l'ospedale di S. Benedetto ricordando gli investimenti già definiti per 9,3 milioni a cui si aggiungono gli 8 milioni che ricadranno su S. Benedetto nell'ambito degli stanziamenti per le Marche contenuti nell'accordo di programma con il Governo. Una descrizione che è stata meglio dettagliata dal commissario straordinario della zona territoriale 12 Esposito che ha spiegato come la strategia dell'ASUR si concentri per i prossimi anni su quattro grandi progetti: 1) l'istituzione di un reparto di neurochirurgia nel Piceno con il connesso potenziamento dell'emergenza;  2) il potenziamento delle attività radiologiche con il collegamento in rete delle strutture di Ascoli e S. Benedetto e quindi con Ancona e con l'istituzione di una guardia radiologica su 24 ore; 3) il potenziamento delle attività cardiologiche; 4) l'adeguamento dell'organico della Gastroenterologia per quanto concerne personale infermieristico e di supporto. Inoltre Esposito ha annunciato che sono state bandite le selezioni per i direttori delle Unità operativa di Gastroenterologia e di Laboratorio analisi. Annunciata anche l'attribuzione di un incarico per sostituire il direttore di Ortopedia Di Matteo che andrà in pensione dal primo aprile. Altre procedure in corso riguardano anche lo sviluppo dei servizi sul territorio come un Centro diurno per demenze a S. Benedetto, una struttura riabilitativa per pazienti psichiatrici a Montalto, lo sviluppo delle "case della salute" a Ripatransone e Montefiore.

 

Poi la parte più politica del dibattito. Il sindaco di Grottammare Merli ha invocato un'accelerazione delle procedure per recuperare i ritardi sin qui accumulati ("la gente ce lo chiede a gran voce"), il consigliere comunale di S. Benedetto e medico Palma Del Zompo ha chiesto l'attivazione di servizi come l'endoscopia ginecologica, il centro sui disturbi dell'alimentazione, la sede della banca del cordone ombelicale che caratterizzino gli ospedali riuniti "Marche sud"  per i servizi sanitari al femminile. Un altro consigliere e medico, il direttore del dipartimento emergenza dell'ospedale Narcisi, ha posto l'accento sulla necessità di far ritrovare al personale ospedaliero la voglia di lavorare per un obiettivo preciso, ribadendo la necessità di condividere i progetti che si vogliono attuare. Un altro medico, il dr. Gobbato, ha criticato la scelta di insistere su due ospedali vecchi come quelli di S. Benedetto ed Ascoli, su cui si continuano ad investire risorse pubbliche, senza avere il coraggio di pensare ad un nuovo unico ospedale di vallata. Il presidente della Provincia Celani ha ribadito che occorre fare un grande e serio investimento per dotare i due ospedali del sud Marche di grandi eccellenze. Altrimenti, ha detto, "il rischio è quello di avere due grandi poliambulatori".

 

Ha chiuso la serie di interventi l'assessore regionale Mezzolani, il quale ha ricordato la dura battaglia in corso con il Governo per l'assegnazione dei fondi statali e poi per la loro ripartizione tra le Regioni del sud e del nord e ha rivendicato il coraggio avuto dalla Regione di compiere scelte coraggiose che oggi premiano le Marche come una delle poche Regioni a non versare in situazione di dissesto per la spesa sanitaria. Quanto alla strategia seguita, la Regione ha mirato a dare più soldi alle zone finora più penalizzate come il nord e il sud delle Marche: "Questa zona ha mille motivi per fare rivendicazioni forti - ha detto - ma vogliamo recuperare il tempo perduto".