Museo Ittico "Augusto Capriotti"IL MUSEO OGGI
Grazie ai fondi della Regione Marche POR-FESR 2014/2020, nel 2019 è stato progettato e realizzato il nuovo percorso espositivo curato dal Sistema Museale dell'Università di Camerino e dall'URDIS - Unità di Ricerca e Didattica UNICAM di San Benedetto del Tronto. L'attività progettuale è stata proceduta da un complesso lavoro di analisi, valutazione e precatalogazione dei reperti esposti nel vecchio allestimento che ha poi portato alla scelta del materiale da esporre nel nuovo percorso. Sono stati catalogati oltre 5.000 reperti, ma solo una parte è esposta permanentemente: un'altra parte è stata predisposta per periodiche rotazioni espostive. Il nuovo allestimento è stato infatti pensato con l'obiettivo di avere un museo di tipo "dinamico" e non "statico", capace nel tempo di rinnovarsi e modificare parte delle collezioni esposte. Nel Museo così rinnovato trovano dignitosa collocazione sia la collezione paleontologica, frutto della donazione dei coniugi milanesi Maria Teresa e Giangaspare Buriani, sia l'altrettanto interessante collezione donata dalla famiglia Periginelli. L'idea di un museo dedicato alle specie ittiche che popolano i mari del mondo nacque nel 1954, quando all'interno del Mercato Ittico all'Ingrosso alcuni sambenedettesi assistettero ad una telefonata tra un commerciante locale ed un milanese che non riuscivano a capirsi perché chiamavano in modo diverso le specie di pesce in compravendita. Si pensò così di allestire un'esposizione - raccolta permanente affinché i pescatori, i commercianti, qualsiasi acquirente o semplici curiosi potessero conoscere le qualità delle specie ittiche e l'esatta denominazione dialettale, italiana e scientifica. Primo e prezioso consulente scientifico fu lo scienziato sambenedettese Augusto Capriotti (1920-1970) a cui oggi è intitolato il Museo. Ricercatore di fama mondiale nel campo della microbiologia, già collaboratore del premio Nobel Prof. Selman Abraham Waksman, compì diversi studi e ricerche proprio sulla fauna ittica. Nato ufficialmente il 25 marzo del 1956 per merito di alcuni volenterosi soci della Pescasportiva poi intitolata a "Giovanni Poloni", animati anche dall'intento di far conoscere a tutti gli appassionati le bellezze della fauna marina, il Museo Ittico "A. Capriotti" di San Benedetto del Tronto è oggi tra le principali realtà espositive del Mediterraneo. Sul finire del 1957 si ebbe un primo sviluppo espositivo grazie al generoso contributo elargito dalla Cassa del Mercato Ittico all'Ingrosso. Decine e decine di armatori e pescatori sambenedettesi hanno infatti donato al Museo ciò che avevano recuperato dal profondo ed oscuro blu dei mari. Il nuovo allestimento è strutturato in aree tematiche: dai fondali marini si risale fino in superficie. Il percorso inizia con la sezione “Il Profondo Blu” dove sono esposte specie marine come spugne, stelle marine e borsellino della sirena. Si prosegue con la sezione “Gusci, conchiglie e corazze” che ospita diverse tipologie di crostacei. Grazie alla sala “Meraviglie e misteri” si possono conoscere le peculiarità delle specie più curiose che abitano il mare, come ad esempio il pesce cofano. All’interno dell’ultima stanza sono presenti due grandi teche tematiche: “I Signori del Mare” con esemplari come lo squalo tigre, il megalodonte e il pesce porco e “Maestri di Nuoto” con specie quali il calamaro volante minore, l’anguilla e il pesce pilota. Il Museo dispone, inoltre, di postazioni dedicate ai più piccoli come “Il Mercato del Pesce”, la Sala Multimediale IMMERS.E.A. e di spunti di riflessione relativi alla sostenibilità ambientale legata al mare frutto delle Ricerche UNICAM.
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