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Cosa si trasportava con le anfore

I prodotti alimentari per eccellenza trasportati con le anfore sono stati il vino, l'olio e le salse di pesce. Le anfore contenenti vino o salsa di pesce erano rivestite internamente da sostanze resinose usate per conferire al prodotto un gusto particolare, ma anche per impermeabilizzare parzialmente le pareti del contenitore. L'olio invece veniva immesso in anfore incerate con resina di alberi da frutta (gumma) o era conservato in contenitori privi di qualsiasi trattamento interno, che finivano così per non poter essere facilmente riutilizzati.

 

Vino

La produzione del vino è iniziata nel Mediterraneo orientale nel III millennio a.C. e si è poi diffusa in Egitto e in Grecia. Nel II millennio a.C. il commercio marittimo era fiorente, soprattutto nel Mediterraneo orientale ad opera dei Cretesi e dei Micenei. Per il trasporto si usavano le anfore cananee. Dalla Grecia, a sua volta, la vite per la produzione del vino è stata introdotta in Italia nell'VIII secolo a.C., prima nella Magna Grecia, poi in Etruria e presso gli altri popoli italici. Nel Mediterraneo occidentale i più antichi tipi di anfore recuperate in relitti di navi risalgono al VI secolo a.C. I vini prodotti nel Mediterraneo orientale (Samo, Corinto, Rodi, Chio, ecc.), per lo più rossi e in quantità minore bianchi, erano amari e con una alta gradazione alcolica di circa 18 gradi. Per il trasporto su lunghe distanze, il vino, in particolare quello greco, veniva mescolato ad acqua di mare per evitare la fermentazione in aceto. Nel IV e III secolo a.C. la produzione vinicola si intensificò anche nelle colonie greche del Mediterraneo centrale e occidentale (Magna Grecia, Sicilia, Marsiglia) o in alcune aree di intensi commerci con la Grecia (Adria e Spina).

 

Olio

Sappiamo che l'olio, come il vino, era già coltivato nel III millennio a.C. nel Medio Oriente, da dove si diffuse in Egitto, a Creta, a Rodi e in tutto il bacino orientale del Mediterraneo. In epoca romana l'olio venne prodotto soprattutto nelle regioni adriatiche, dalla Puglia fino ad Aquileia e all'Istria. Dal II secolo d.C. fino al III d.C. la regione mediterranea che ha garantito la maggiore produzione di olio è stata la Betica, nella Spagna meridionale. Tra III e V sec. d.C. le province dall'Africa proconsolare (Bizacena) e dalla Tripolitania detennero il primato della produzione dell'olio sino alla fine dell'Impero.

 

Garum

Le salse di pesce, condimento originario della Spagna, furono molto apprezzate sulle tavole degli antichi romani. Queste salse erano ottenute lasciando macerare sotto sale pesci grassi, come sardine, sgombri, anguille, con aggiunta di erbe aromatiche (origano, menta, rosmarino). Il preparato veniva lasciato per più di un mese in contenitori esposti al calore del sole. Alla fine il tutto veniva filtrato distinguendo il liquamen, la salamoia, di minor pregio, dal prodotto semiliquido, che costituiva la parte migliore, il prelibato garum, che era particolarmente apprezzato come condimento sui cibi, mentre il composto più solido era simile alla nostra pasta di acciughe. Le maggiori esportatrici di garum durante l'età romana furono la Spagna prima ed il Marocco poi, dove la produzione si incrementò soprattutto a partire dall'età dei Severi nel III secolo d.C.

 

 
 

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