salta ai contenuti
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
febbraio 2024 gennaio   marzo
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29      

Dipingo tutto quello che vedo perché presto sparirà

 
Immagine 1

Immagine 1

 
Immagine 2

Immagine 2

 

I primi tentativi di introdurre il motore a bordo delle barche pescherecce si fanno risalire alla prima metà del novecento quando, dopo lunghe discussioni tra gli addetti ai lavori e i rappresentanti delle società marchigiane per la pesca, vennero compiuti degli esperimenti su dei battelli porta-pesce. Il varo del “S. Marco” sulla spiaggia di San Benedetto del Tronto nel maggio del 1912 e del “Roma” a Porto San Giorgio nel luglio dello stesso anno, sono i primi esempi in Italia di utilizzo del motore come sussidio alla vela. Sempre nel 1912, per un primo esperimento governativo di pesca con battello a vapore, nelle acque antistanti Ancona, grazie alla Cooperativa dei pescatori del capoluogo dorico, veniva varato il Conero. Anche se si dovettero attendere almeno altri due decenni prima che si affermasse in maniera definitiva il motopeschereccio, la fine di un’epoca era segnata. Con la vela ammainata tramontava anche il sistema di pesca a coppia e, a bordo delle barche pescherecce, veniva introdotta una nuova figura professionale indispensabile per “governare” il motore.

 

Museo della Marineria "Washington Patrignani", 24 febbraio ore 16,30.

 
 
 
Approfondimenti
 

 
 

ATTENZIONE

Il materiale contenuto in queste pagine è soggetto a copyright.

Per utilizzarlo è necessario ottenere il preventivo consenso.

 

 

 

 

MUSEO DEL MARE

Viale Colombo n. 94

63074 San Benedetto del Tronto - AP - Italia

cell. +39 353 4109069

tel. +39 0735 592177

info@museodelmaresbt.it

musei@comunesbt.it

 
torna ai contenuti torna all'inizio