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I 70 anni della "Casa del Pescatore"

 
 

Martedì 19 aprile 1949, dopo appena dieci mesi dalla richiesta di autorizzazione al Comune di San Benedetto del Tronto e dopo soli sette mesi dall’avvio dei lavori, con una spesa totale di circa 20 milioni, venne inaugurata la “Casa del Pescatore”, fortemente voluta da Michele Fiscaletti segretario della locale sezione della Federazione Nazionale Lavoratori della Pesca (meglio nota come “Lega”).

La Lega dei Pescatori sambenedettesi, ponendosi come sindacato di categoria ma anche come istituto di previdenza e mutuo soccorso, perseguì i propri obiettivi sotto il rivoluzionario motto “La Lega è la vita e la forza dei pescatori, ogni sfruttamento, ogni vincolo di oppressione inumana, potrà essere affrontato dalla forza unita di tutta la categoria”.

Concretamente la società si proponeva di acquistare e distribuire ai soci derrate, merci e prodotti occorrenti all’economia domestica, di gestire locali di ritrovo, di noleggiare o acquistare motopescherecci, di promuovere il miglioramento delle condizioni di vita dei soci attraverso il lavoro e perseguendo la pace, l’elevazione culturale, fisica e professionale anche mediante un circolo ricreativo con biblioteca circolante.

Con un proprio organo di informazione denominato “Il Pescatore Sanbenedettese” (cit.), la nostra Lega Pescatori informava e sensibilizzava i lavoratori del mare circa le rivendicazioni del caso e soprattutto nei confronti della classe armatoriale.

La “Casa del Pescatore”, opera del geometra Cesare Grifi (1905-1981) sorta per prima, rispetto ai maggiori centri costieri della penisola, proprio a San Benedetto del Tronto in quel secondo dopoguerra, venne realizzata dalla ditta di costruzioni “Novelli Domenico” grazie alla somma corrisposta dalla classe marinara sambenedettese, senza speciali contributi governativi o altre forme di finanziamento.

Con la “Casa del Pescatore” i nostri marinai poterono, così, trovare conforto e riposo durante i brevi periodi di sosta lavorativa in un ampio e luminoso salone per le riunioni, in uno spaccio cooperativo e in una serie di servizi quali bagni, docce, barbieria, sale giochi, bar, biblioteca e sala di lettura, sala ritrovo, impianto telefonico.

La Lega realizzò, successivamente, anche un servizio di assistenza medica, alternativo a quello offerto in modo insoddisfacente dalla Cassa Marittima al suo nascere.

 
 
 
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