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Pesca oceanica

La numerosa e ardita flottiglia a motore sambenedettese, i cui veloci scafi solcarono le rotte di Capo Bon, le azzurre platee levantine, le acque atlantiche dell’Equatore, quelle del Mar Rosso e i freddi mari del Nord, lasciano bene intendere l’epopea di quella che è stata la pesca oceanica. Dopo la fortunata esperienza della SAPRI dei fratelli Merlini prima del Secondo Conflitto Mondiale, e dopo le prime pioneristiche campagne di pesca nel Mediterraneo, nel 1956 ha inizio la grande avventura atlantica. La prima imbarcazione a superare le colonne d’Ercole per raggiungere nuove zone di pesca è stata il Nicola Marchegiani a cui seguirono, con ritmo sempre più serrato e continuo, iniziative di altri intraprendenti armatori locali. Dopo le campagne di pesca in Atlantico, durante le quali i numerosi equipaggi delle diverse flottiglie facevano base all’isola di Las Palmas nell’arcipelago delle Canarie, fu la volta dell’Oceano Indiano ed infine anche del Pacifico, davanti alle coste del Perù. Un periodo forse di breve durata ma sicuramente di notevole ed esaltante impatto sul tessuto socio-culturale ed economico della marineria sambenedettese e, per induzione, di tutta la città. è infatti quello per San Benedetto il periodo del boom e dei cambiamenti; proprio in virtù delle cospicue rimesse degli addetti alla pesca oceanica, la città si espande velocemente, nascono interi nuovi quartieri sino, ed oltre, i confini territoriali ed un benessere economico diffuso investe, in vari gradi, tutti i ceti cittadini.

 
 
 

 
 

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