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I porti marchigiani

 

Gli attracchi naturali e canalizzati delle foci dei fiumi della costa settentrionale delle Marche si differenziano fortemente dagli approdi sabbiosi della costa dal Conero al Piceno. Uno spazio, questo, segnato da una “portualità” che vede di volta in volta protagonisti Numana, Sirolo, Porto Recanati, Porto Potenza Picena, Civitanova, Porto Sant’Elpidio; ed ancora, Porto San Giorgio (il porto di Fermo), l’antica Torre di Palme, Cupra Marittima - “erede” di Marano e S. Andrea - Grottammare e San Benedetto con il porto di Ascoli e la “Sentina” - laguna controllata dagli ascolani per la pesca in acque dolci - all’estremo sud della regione. Tutti approdi di pesca ma anche di commercio con arrivo di merci da vendere o scambiare. Unici riferimenti certi per l’approdo, perlomeno di notte e nelle situazioni di emergenza, erano i fari di Ancona, con luce scintillante, Ortona, con luce fissa, e Pedaso, quest’ultimo in attività a far data dal 1895, con luce a splendori bianchi alternati e con una portata di 19 miglia. La foce del Tronto, come quella del Ragnola o di altri fiumi e torrenti, fungeva da rifugio per le barche in caso di pericolo.

Ancona ha un porto naturale, protetto da due grandi moli, con numerose banchine al suo interno, di cui una destinata alla pesca.

I motopescherecci presenti effettuano la pesca a strascico ma non mancano barche che operano la pesca pelagica del pesce azzurro con la volante, o natanti della piccola pesca e vongolare.

Il porto di Civitanova Marche si trova a nord della foce del Chienti. Presenta tre banchine destinate alla pesca con attraccate imbarcazioni che effettuano la pesca a strascico.

Porto San Giorgio ha un porto turistico-peschereccio, situato nella parte meridionale del paese, protetto da un molo di sopraflutto a tre bracci e da uno di sottoflutto.

Quello di San Benedetto del Tronto è il più meridionale dei porti delle Marche ed è formato dal Molo Nord, interamente banchinato, e dal Molo Sud. Il porto ospita una cospicua flotta di pescherecci ed è il secondo porto per importanza delle Marche. La pesca è prevalentemente a strascico ma vi si effettua anche la pesca dei molluschi con draghe manuali e la “piccola pesca”.

 

 


 
 

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